Tab Article
Le migliaia di giuliano-dalmati arrestati e uccisi dall'esercito nazionalcomunista di Tito nella primavera del 1945, i quasi trecentomila costretti ad abbandonare le proprie terre e a rifugiarsi nei centri raccolta profughi sparsi per la penisola sono il prezzo estremo che l'Italia ha pagato per una guerra che ha contribuito a scatenare e che ha perso. Per oltre mezzo secolo di tutto questo si è scelto di non parlare per evitare verità difficili e scomode: le foibe e i profughi sono stati così negati dalla coscienza storica nazionale e confinati nella memoria della Venezia Giulia, dove le ferite rimaste aperte hanno alimentato aspre contrapposizioni. Attraverso una ricca documentazione fotografica questo volume ripercorre la vicenda della frontiera nordorientale nel corso del Novecento. Ne risulta un ritratto efficace ed esaustivo, che attraverso le immagini, le citazioni letterarie e l'agile saggio introduttivo accompagna il lettore alla scoperta della tragedia negata degli italiani d'Istria, di Fiume e della Dalmazia.