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Vissuto nel I secolo a.C., Archia di Antiochia è noto soprattutto per essere stato difeso da Cicerone in una causa in cui lo si accusava di aver goduto indebitamente dei privilegi della cittadinanza romana. Ed è proprio il grande oratore a darci le più preziose informazioni su questo poeta che egli fa assurgere a simbolo stesso della letteratura e della sua grandezza. Della cospicua produzione di Archia, comprendente anche almeno quattro poemi epici, pochissimo è rimasto: venticinque epigrammi sicuramente suoi e tre di attribuzione incerta riportati nell'Antologia Palatina e qui tradotti e commentati in modo autonomo per la prima volta. I ventotto componimenti sono comunque sufficienti per testimoniare al lettore l'ampiezza di temi e toni propria di questo genere poetico - che spazia dai versi erotici a quelli celebrativi e sepolcrali - e rivelano ricercatezza dei contenuti e un'eleganza formale soprattutto nella scioltezza del verso e nella fluidità linguistica e metrica.