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Una nuova figura si è affacciata nel panorama femminile del terzo millennio: le "single per sempre". Donne che hanno rinunciato alla presenza fissa di un uomo nella loro vita. Che non si fanno illusioni sul maschile, non si aspettano protezione per sé o per la prole, non sperano nel mantenimento economico né nella gratificazione sentimentale garantita da un marito. Che non hanno fantasie amorose su un improbabile principe azzurro. Che non credono neanche più al principe azzurro, ma organizzano la loro vita (e quella dei loro figli) intorno al concetto che l'uomo è "un accessorio": utile e piacevole, a volte, ma alla lunga seccante, fastidioso, limitante e spesso addirittura nocivo. Qualcosa di cui si può, e spesso anzi è meglio, fare a meno. Come si è arrivati a scelte esistenziali così drastiche? Quali percorsi psicologici, quanta rabbia, o frustrazione, o delusioni, spingono le donne di oggi a un'esistenza in cui il maschio è sempre meno fondamentale? Maria Rita Parsi analizza il fenomeno e lo illustra attraverso dieci storie esemplari di donne tutte single-per-scelta. Da una giovane che a vent'anni ha eletto Condoleeza Rice a suo modello di vita e non intende sacrificare a un uomo il suo progetto di libertà e indipendenza, ad Angela, cinquantanovenne vedova senza figli che dopo trent'anni di matrimonio, una volta sepolto il marito, perde ventotto chili, si iscrive a un corso di salsa e scopre la gioia di un'esistenza autonoma.