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I cinque libri delle Silvae di Stazio andarono perduti per tutto il medioevo e solo nel 1417 l'umanista Poggio Bracciolini li ritrovò. Si tratta di una raccolta di poesie occasionali, indirizzate ad amici per nascite, matrimoni, morti, ma anche per l'acquisto di una villa o la costruzione di una piscina, o ancora la descrizione di una preziosa opera d'arte. Fresche e immediate pur nella loro perfezione artistica, queste composizioni offrono oggi un'immagine vivace dell'alta società romana e della corte imperiale del I secolo d.C