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Dopo "Un cauto guardare" e "In parole strette", questo volume rappresenta il punto più alto dell'ideale trilogia poetica di Sergio Zavoli. La sua è una poesia di assorta osservazione dell'esistere, sorretta da una viva robustezza morale e da una grande autentiticità di sentimenti. Ripercorrendo circostanze del suo passato, dalle origini romagnole all'approdo a Roma, la memoria si intreccia con il senso della realtà quotidiana, degli affetti familiari e di una dimensione storica turbata da eventi tragici, come la strage delll'11 settembre. Tutto questo in un tono di pacata saggezza e di impeccabile equilibrio linguistico e stilistico.