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Questa letteratura francese in due volumi può apparire classica nella sua organizzazione. Lo è, ma solo in parte. L'impostazione risponde ad un'idea di fondo: senza classicismo non c'è lontananza, sguardo, e non c'è spessore storico. Il classicismo è ciò che, posandosi, ci consente di essere pensato, teorizzato, studiato nella sua piena estensione. Il fenomeno - il moderno - in quanto volatile e sempre nuovo, invece, ci sfugge. Nostro intento è consentire al lettore una visione d'insieme stabile della letteratura francese, attraverso una periodizzazione consolidata dalla storia del pensiero. Su di essa potrà essere praticato, ogni volta, quel necessario esercizio del dubbio che muove questa stabilità e la sottopone a discussione, movimento, variazione. Quel che viene offerto al lettore non è un monumento collettivo, un pantheon di scrittori da celebrare, ma un insieme organico di saperi e occasioni critiche che permettano al contempo di conoscere e valutare, costruire e discutere, anche attraverso l'incontro con il testo. La letteratura francese si distingue, oltre che per estensione, per certa coerenza culturale. È proprio questa coerenza di matrice classica che, profilandosi netta sul panorama europeo, ci insegna ad apprezzare il valore della distanza: la quale, sola, permette l'esame critico, rinnovando così il pensiero e la letteratura stessa.