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Con la traduzione dei testi di Aristotele nel Duecento, il termine greco «democrazia» è stato introdotto nella lingua latina ed è diventato un elemento centrale nella comprensione dei fenomeni politici moderni. L'introduzione di «democrazia» nel latino medievale e nelle lingue volgari ha permesso di designare con questo termine realtà del tutto diverse da quelle pensate in origine. Non solo si è cominciato a parlare di «democrazia» e di «democratico» per fenomeni e personaggi del mondo contemporaneo, ma si è denominato così il momento iniziale di vita politica, o certe realtà primitive, assai lontane da quelle della Grecia antica. Con l'età delle rivoluzioni e il mondo del socialismo, il termine ha assunto un ruolo polemico, prima di consolidarsi nell'ambito della riflessione politica tra Otto e Novecento. I continui tentativi di conferire nuovi significati al concetto di democrazia, fino al giorno d'oggi, mettono in evidenza il singolare percorso seguito da questo termine tra i vocaboli politici di origine antica, in un processo ininterrotto di 'invenzione degli antichi' - di costruzione della tradizione e di definizione dell'eredità politica. Questo volume permette di capire la costruzione ideologica di una continuità democratica pensata come europea o occidentale.