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Pascal ha rivendicato l'abbandono dello studio delle scienze, in particolare di matematica e fisica, dove pur eccelleva, a vantaggio dello studio dell'uomo. Ma cosa si deve intendere per studio dell'uomo? In un primo tempo, Pascal mette in luce l'essenza contraddittoria dell'uomo, in cui stanno insieme grandezza e miseria; di qui, l'elaborazione di una prima antropologia, d'origine agostiniana, che rende conto della doppia 'condizione dell'uomo', smarrito non solo fra i due infiniti naturali, ma anche tra i due infiniti morali. In un secondo tempo, Pascal giunge, per la prima volta nella storia della filosofia, a considerare gli uomini nella loro stessa esistenza: antropologia esistenziale, al termine della quale è chiarita la potenza alienatrice dell'immaginazione. L'analitica dell'esistenza umana costituisce, allora, ciò che si chiamerà la seconda antropologia di Pascal.