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Questa antologia si propone di dar conto dell'importanza e della complessità dell'opera pascoliana, prestando la dovuta attenzione alle raccolte poetiche 'principali' (da Myricae ai Primi poemetti, dai Canti di Castelvecchio ai Poemi conviviali), senza tuttavia trascurare le poesie giovanili - analizzate mettendo in evidenza elementi di continuità con la produzione successiva e aspetti originali e unicamente legati ad una stagione vitale e a tratti goliardica - e il lungo tramonto da poeta bifronte, 'vate ufficiale' che canta il Risorgimento nazionale ma anche uomo che sperimenta la solitudine di fronte alla morte che incombe e la vanità di tutte le cose. Attraverso i versi più significativi scritti nel corso di una intera esistenza, e utilizzando anche alcune prose (di carattere poetico, critico e autobiografico), l'antologia racconta la storia di una esperienza letteraria che inaugura la contemporaneità, rinnovando il linguaggio e la struttura della poesia, superando il realismo ottocentesco e collocandosi nell'ambito del simbolismo europeo, dando voce alle voragini interiori, alle ferite della propria esistenza, alle incertezze di chi si muove in una realtà divenuta indecifrabile, alle inquietudini del pellegrino sulle strade del mondo.