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Viviamo in tempi di inevitabili radicalismi, militanze di ogni colore e fake news; la famosa post-verità si impone sul reale e i cittadini spesso si trovano a leggere, ascoltare o vedere solo ciò che pertiene alla loro cerchia, trincerati nella confortevole sicurezza del pensiero unico. In questa situazione, Javier Marías è un outsider quanto mai necessario. Con il suo stile elegante, la sua cultura raffinata e il suo grande senso dell'umorismo, compie nei suoi articoli qualcosa di eccezionale: puntualizza, ragiona, sferra colpa agli uni e agli altri ogni volta che lo ritiene opportuno, non alza bandiere e si tiene a debita distanza dal politicamente corretto. Nel mezzo del rumore globale in cui siamo immersi, gli spunti di riflessione raccolti in Cuando los tontos mandan sono indispensabili per farsi un'opinione personale su un ampio ventaglio di argomenti e per comprendere il mondo in cui viviamo. E confermano Javier Marías come una delle voci dissidenti più rappresentative e apprezzate di oggi. Professore e scrittore, Javier Marías è diventato uno degli autori più rappresentativi e più letti delle ultime generazioni. Le sue opere, ricche di sensibilità e di sperimentazione narrativa, hanno ottenuto rispetto e stima di critici e lettori. Nella sua produzione letteraria ci sono continui riferimenti alla cultura popolare e all'arte. I suoi racconti sono introspettivi, spesso claustrofobici, anche se sono ambientati in spazi aperti e con riferimenti spazio-temporali sempre riconoscibili. Questo stile sviluppato fin dalle sue prime pubblicazioni non è altro che un mezzo per indagare ciò che sta dietro l'essere umano, fine ultimo dei suoi scritti.