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Forse è ancora troppo presto per parlare con nostalgia degli anni Novanta, ma possiamo già analizzare in modo oggettivo questo decennio di fine secolo, esplorando la cultura delle immagini e le pubblicità che ne hanno raccontato la storia, grazie a «All-America Ads of the 90s», il nuovo titolo della serie TASCHEN dedicata alle locandine, i manifesti, le fotografie e ogni sorta di immagine pubblicitaria che ha segnato la storia americana. Gli anni '90 arrivarono in un turbinio, portando sulle spalle decenni di sperimentazioni e innovazioni nel campo della comunicazione visiva. Eppure, la Rivoluzione creativa giungeva al termine e cresceva il desiderio di tagliare i ponti con il passato, rivalutandone l'esperienza per generare nuove strategie comunicative incentrate sull'avvento dell'era digitale e l'evoluzione tecnologica. Stretto tra due millenni, questo periodo storico segnò il passaggio tra il vecchio e il nuovo, e forse proprio per questo motivo non riuscì a trovare uno stile, un'identità definitiva: nel mondo della pubblicità regnava il caos, approcci comunicativi diversi si mescolavano, alla ricerca di un equilibrio... e gli anni '90 passarono in un baleno, già proiettati verso il millennio futuro. Non mancarono però campagne pubblicitarie memorabili. Per esempio quella di United Colors of Benetton, che scelse di promuovere la propria immagine associandola al concetto di giustizia sociale e armonia fra i popoli, sottolineando il proprio impegno in questi ambiti. Le immagini che ritraggono i volti di giovani uomini e donne, e bambini sorridenti, provenienti da ogni angolo del mondo, sono diventate un tratto distintivo della casa di moda. E se Benetton puntava sul sociale, altri grandi marchi rimanevano sul più tradizionale sex appeal, con una serie di modelli e modelle più o meno vestiti, oppure su un look giovanile, con pantaloni a cavallo basso, capelli alla Curt Cobain, scarpe slacciate e cravatte sgargianti, come negli scatti di Versace. Nel frattempo, le pubblicità destinate alla stampa e al mercato di massa, pubblicate sulle riviste di cucina, per la casa, ma anche destinate a settori di nicchia, venivano messe a dura prova dal ruolo predominante che la televisione stava via via assumendo, perdendo l'inventiva di un tempo e riducendosi spesso al semplice ritratto del prodotto in vendita... Con testi di Steven Heller.