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C'è un impalpabile velo sottile che separa la realtà dalla fantasia, ma anche infiniti mondi paralleli possibili che s'intersecano tra di loro. I nostri mondi possibili sono quelli di cui possiamo parlare o scrivere, che possiamo immaginare noi o che hanno immaginato altri. Possiamo ipotizzare che esistano, differenti dal nostro concetto di realtà. Possono essere migliori di quello in cui ci troviamo a vivere o peggiori di quelli in cui possiamo credere o che possiamo auspicare. La logica sembrerebbe che non si possa mai giungere a credere in un mondo possibile che non sia quello in cui abbiamo modo do vivere, eppure molti racconti, narrati come reali, da persone simili a noi non hanno nulla a che fare con il mondo reale. Soprattutto quando lavoriamo di fantasia, precipitiamo in pseudo realtà, apparentemente plausibili e logiche. Realtà "altre", che si fondano su principi logici che le appartengono. Il nostro "mondo reale" è tale perché nasce dal punto di vista del nostro mondo condiviso. Ma cosa ci dice che non esistano altri modi possibili, condividibili da persone che li abitino e li riconoscano come reali?