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In questo volume l'Autore propone l'idea di un nascere madri e padri accompagnato dalla gioia ma anche dai timori e dalle tensioni legati ad un cambiamento profondo ed inarrestabile. Questa nuova connotazione identitaria si costruisce attraverso esperienze interiori vicine ad una dimensione apparentemente antitetica che è quella del morire. Un morire di parti interne necessario affinché si dischiudano nuove forme del vivere. L'Autore, sulla base dell'esperienza clinica sviluppata in molti anni di incontri con madri e padri, propone una sua lettura del diventare madre e padre in cui individua come centrale la possibilità di avventurarsi in un viaggio interiore che costruisca la capacità di raggiungere zone interne che tengano e che consentano l'incontro con un figlio e con aspetti ancora poco conosciuti della propria identità in trasformazione. Nascere madri e padri comporta, inoltre, l'eventualità di sostare in indistinti, in dimensioni identitarie in cui segnalazioni del feto occupano il mondo corporeo, ideativo ed affettivo del materno e si articolano con un paterno in costruzione. Un viaggio a due, a tre, che necessita di scomparse, di nuove forme che si impongono, si scoprono, si inventano. Il libro si propone quindi come opportunità di arricchimento non esclusivamente per coloro che si occupano di queste tematiche nella loro attività terapeutica.