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La cosiddetta teoria degli operanti grammaticali costituisce uno dei capisaldi della tradizione grammaticale araba, un capitolo fondamentale nei trattati di epoca classica e dei secoli successivi. Per suo tramite i grammatici hanno spiegato ciò che ai loro occhi appariva come il tratto distintivo del proprio modello di lingua, cioè la flessione desinenziale di nomi e verbi. Il Mi'at 'ämil f? an-nahw (Cento operanti grammaticali) di 'Abd al-Qähir al-Gurgän? è un breve trattato didattico dell'XI secolo che ha come fine quello di fornire una classificazione di tali operanti, arricchita da qualche puntualizzazione di natura semantica. È considerato uno dei primi trattati della «fase pedagogica» della tradizione grammaticale araba e fu tra i più commentati dai grammatici successivi. Dal punto di vista linguistico, l'interesse dell'opera emerge se la si integra con gli altri trattati grammaticali dello stesso autore. In questo modo, è possibile cogliere l'impostazione teorica che viene data alla questione dell'operatività, quindi seguire la riflessione sul rapporto tra sintassi e significato, la cui piena formulazione si sarebbe manifestata nella teoria del discorso contenuta nei trattati di semantica e retorica, per i quali oggi al-Gurgän? è soprattutto noto.