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Gli ingranaggi, i microscopi, i telescopi, i flussi elettrici sono usciti dai laboratori e dalle officine e sono entrati nei sogni e negli intrecci di molti racconti degli ultimi duecento anni: la creatura abominevole di Frankenstein, le vertigini ingegneristiche e biologiche di Ventimila leghe sotto i mari, i marziani de La guerra dei mondi e, infine, le ribellioni fantascientifiche di Star Wars e Hunger Games, sono alcuni dei tanti esempi di narrazioni nate dalle meraviglie e dalle ansie che scoperte e invenzioni sanno suscitare. E, si badi bene, si tratta di intrecci capaci di incantare un pubblico vasto che, generazione dopo generazione, ritorna volentieri su quelle avventure, come dimostrano i tanti rifacimenti delle opere ormai classiche di Mary Shelley, Jules Verne, H.G. Wells, Isaac Asimov e - perché no? - George Lucas. Cosa cercano i giovani lettori in queste storie sospese tra scienza, futuro e fantasia? Quali sono i motivi che spingono l'infanzia e l'adolescenza ad immergersi in queste storie fatte di stupefazioni, di anticipazioni, di inquietudini? In che modo questi racconti hanno trovato spazio in film, serie tv, fumetti, cartoon e videogiochi? E, infine, perché, quando la scienza incontra la fantasia, compaiono le fate? Il saggio che avete tra le mani offre indizi per provare a rispondere a queste domande complesse, conducendo un'esplorazione laddove la narrazione diventa punto di incontro tra le istanze tecnico-scientifiche e le tensioni dell'immaginario: per aprire così un inedito spazio critico di riflessione su una serie di fenomeni narrativi per ragazzi che non possono essere ignorati da chi si occupa di tematiche educative, di consumi culturali, di ricerca letteraria e di comunicazione scientifica.