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Dagli anni '80 in avanti il consumo di risorse e la produzione di rifiuti da attività edili hanno sospinto nell'Unione Europea una progressiva attenzione verso un approccio in chiave di "economia circolare" alle costruzioni. D'altra parte, il recupero dell'ingente patrimonio costruito in abbandono rappresenta un'opportunità per ridurre il consumo di risorse e l'immissione di rifiuti in ambiente, sfruttando i materiali preesistenti (urban mining). Inoltre, il recentissimo aggiornamento dei CAM edilizia "obbliga" le PP.AA. ad una conoscenza e stima preliminare di edifici e materiali preesistenti incentivandone il riutilizzo, il riciclo e la gestione "consapevole". Quindi, non si tratta più soltanto di recupero edilizio tout court né di riutilizzo "lineare" di materiali e componenti residuali da demolizione selettiva; si tratta di operare secondo un "approccio integrato" che tenga conto delle prestazioni ambientali e tecnologiche residue di edifici e materiali contribuendo a costruire un approccio circolare al processo edilizio. Partendo da un'attenta disamina dello stato dell'arte - sociale, culturale, normativo e regolamentare, riferito al riciclo e riutilizzo di rifiuti da C&D - nell'ottica di una programmazione eco-orientata, il volume avanza una serie di proposte operative e metodologiche nel tentativo di chiarire le possibili modalità di riutilizzo di materiali edili post consumo anche per riqualificare i componenti edili preesistenti, basandosi sull'"implementazione prestazionale bilanciata" rispetto agli impatti ambientali derivati. I casi studio presentano una serie di approcci metodologici sperimentati durante le ricerche dell'autore; partendo sempre dagli edifici e dai materiali preesistenti, si tenta di sviluppare una visione progettuale all'interno del processo edilizio in chiave di "circolarità delle risorse".