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Il concetto di lavoro, nella sua molteplicità di declinazioni quale attività psichica, relazionale, culturale e sociale, implica quello di trasformazione. In fisica il lavoro misura la variazione di energia cinetica di un corpo, ossia la quantità di energia necessaria per imprimere una trasformazione a un corpo. Nella concettualizzazione freudiana il lavoro, Die Arbeit, occupa un posto centrale assumendo su di sé il significato stesso del funzionamento dell'apparato psichico; per Freud il lavoro compiuto dall'apparato psichico rappresenta la misura dell'attività cui esso è sottoposto in virtù della sua connessione con il corpo. Il lavoro psicoanalitico sulla clinica contemporanea, caratterizzata dalla tendenza a cortocircuitare la realtà psichica, induce la trasformazione della quantità della sensazione corporea nella qualità della rappresentazione psichica. Lo scenario sociale e culturale attuale sembra caratterizzarsi per il venir meno dei garanti metasociali quali impianti di inquadramento e di regolazione della vita di ognuno con una ricaduta sui garanti della vita psichica, fondamentali nella strutturazione delle formazioni mentali. Emerge, così, l'insufficienza dei processi di sublimazione e di simbolizzazione con tutti i suoi drammatici derivati. Tali articolate questioni sono affrontate nel testo dai vari autori tramite visioni e prospettive diverse, tali da creare un confronto dialettico e vivace.