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Perché un altro libro sul Mediterraneo? La risposta sta nel desiderio di offrire al lettore un filo d'Arianna per districarsi nella comprensione di uno spazio altamente complesso: la porzione meridionale e occidentale della regione mediterranea, nella quale s'intrecciano molteplici percorsi, rapporti e cicli di retroazione. La loro complessità può determinare esiti imprevedibili, forieri di sviluppo economico e culturale così come di conflitti. In quell'area, infatti, prendono forma alcuni dei "grandi giochi" della politica mondiale ed emergono situazioni di rischio, così come si rinnovano, grazie ai nuovi mezzi di comunicazione, antichissime relazioni economiche, politiche e culturali, nonché movimenti di persone e idee che potrebbero condurre a nuove forme di meticciato. Si tratta di relazioni che si dispiegano su differenti piani disciplinari, dall'antropologico al politico e istituzionale, dallo storico al geografico. Per comprendere queste dinamiche occorre affrontare non solo l'analisi di ciò che avviene su questo Mare e sulle sue coste, ma anche le connessioni e le trame che legano questa regione a mondi apparentemente assai lontani, dall'Africa all'Asia, e le relazioni geopolitiche ed economiche globali che qui si manifestano con particolare intensità. Se affrontato in questa prospettiva, lo studio del "labirinto mediterraneo" costituisce anche una sorta di epitome del più vasto, ma parimenti complesso, labirinto mondiale.