Tab Article
Il volume analizza il travagliato confronto tra i principali attori del sistema politico italiano nel biennio che va dalle elezioni nazionali del febbraio 2013 all'insediamento al Quirinale di Sergio Mattarella, esattamente due anni dopo. L'analisi si concentra, in particolare, su due importanti momenti negoziali. Il primo è relativo alla formazione del nuovo governo e comprende due eventi tra loro strettamente legati: la riconferma al "Colle" di Giorgio Napolitano e la nascita dell'esecutivo Letta. Il secondo riguarda l'avvio delle riforme istituzionali e include la stipula del famoso "Patto del Nazareno", l'inizio del cammino parlamentare dei provvedimenti legislativi da esso scaturiti (l'Italicum e il ddl Renzi-Boschi), nonché gli effetti della repentina conclusione di quell'accordo. Le trattative tra i partiti sono state interpretate utilizzando un approccio non politologico, ma prettamente organizzativo: quello della negotiation theory. In una negoziazione le parti confliggono sulle modalità con cui ripartire i vantaggi derivanti dal reciproco scambio di beni o prestazioni, come sottolineato dai modelli contrattuali di natura economica. Al tempo stesso, però, i negoziatori sono impegnati anche a definire - in virtù della stabile interdipendenza - i principi e le regole condivise che presiedono alla loro cooperazione, come suggerito dai modelli che si richiamano alla democrazia deliberativa. In tale prospettiva, le azioni strategiche, tipiche della contrattazione, e le azioni argomentative, caratteristiche della deliberazione, non solo sono compresenti nell'attività negoziale, ma subiscono un inevitabile processo di "ibridazione", tanto che si può parlare sia di un "uso strategico" delle argomentazioni, sia di un "uso comunicativo" delle mosse strategiche. L'insopprimibile tensione tra il perseguimento del proprio interesse di parte e la necessità di definire le regole di reciprocità che governano le relazioni tra gli attori percorre, infatti, entrambi i tipi di azione. La possibilità di giungere a uno stabile e soddisfacente accordo dipende, in larga misura, proprio dalla capacità delle parti di gestire questo delicato trade-off.