Tab Article
Parlare di psichiatria ha, ancor oggi, un rimando automatico alla follia e ai fatti di cronaca nera. La paura e il senso di minaccia che il malato psichiatrico ha sempre destato nella collettività ha portato alla nascita del manicomio, luogo di segregazione della pazzia. Il superamento dei manicomi e l'adozione del modello di comunità terapeutica non hanno però evitato l'esclusione della follia dalla vita comune e dai normali rapporti del vivere sociale. Questo libro propone un percorso per avvicinarci alla malattia mentale, invece di allontanarla con angoscia, e così riscoprire paradossalmente - che nella follia si può riconoscere il proprio essere Soggetto, se si comprende che la malattia è esperienza comune legata al vissuto di passività che si sperimenta nella vita. I luoghi, i percorsi, i pensieri della psichiatria vengono riconsiderati dall'autore per ricondurre il Soggetto al centro del processo di cura, quale centro epistemico che indirizza alla guarigione. Il soggetto, come essere umano in costante dialogo con l'alterità, e non più monade individuale nel suo separato isolamento egoico. Psichiatria intersoggettiva è allora quel "pensare psichiatrico" che invece di preoccuparsi soltanto della cura del soggetto, promuove nel paziente il divenire Soggetto della cura. Il libro si rivolge a quanti operano nel campo della salute mentale: psichiatri e operatori dei servizi sociali, psicologi, psicoterapeuti, medici, infermieri, educatori.