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È il ricordo del mondo contadino ad attraversare ogni singolo racconto della raccolta nata dalla memoria di una bambina per restituire abitudini, tradizioni, ritratti del secolo scorso. Il Novecento dell'autrice propone un incastro di sensazioni profondamente legate alla natura, all'alternarsi delle stagioni, alla dura poetica del lavoro nei campi e in una corte a ridosso dei monti. Chi scrive celebra il miracolo dell'acqua con lo stesso rispetto con cui il paese, mai nominato, festeggia la comparsa delle fontane, cuore dell'universo femminile finalmente liberato da estenuanti marce verso la sorgente, da dove madri, mogli, figlie tornavano con sulle spalle due secchi ricolmi, appesi ai lati di un'asse di legno. Nel rito del bucato alla fonte come in quello della processione della Madonna, alta sopra i fedeli, superba sul suo trono, si percepisce il palpito di un'intera comunità. Al contrario della bimba narratrice, che inanella domande laiche e si dà risposte molto terrene, logiche e politically correct. Lo fa usando il linguaggio e la curiosità dei più piccoli con cui descrive emozioni, paesaggi e cose. Racconta le case modeste della corte, tratteggia il ritratto di chi le abitava, quello di compagni di gioco e cugini con cui ogni domenica, insieme a tutta la famiglia, scendeva in piazza per la messa. Età di lettura: da 6 anni.