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L'imponente operazione di rilievo dei monumenti romani di Antoine Desgodets nasce nel clima del dibattito culturale sull'architettura e sui rapporti tra antico e moderno avviato in Francia al tempo di Luigi XIII e culminante al tempo di Luigi XIV per iniziativa del Colbert. La ricerca di un metodo scientifico di rappresentazione dell'antico appariva per di più la premessa indispensabile per la fondazione di una architettura di stato nel segno di una rinnovata classicità. L'inedito Codice 2718 dell'lnstitut de France qui pubblicato (ultimato a Parigi nel 1677, in vista della sua presentazione alla Académie Royale d'Architecture) appare importante sia per l'accuratezza del rilievo sia per il numero dei monumenti rappresentati (48) quasi il doppio rispetto a quelli pubblicati negli Édifìces antiques. Appare ormai chiarissimo che l'opera di Desgodets - con la sua cultura della misura e della esattezza assume un ruolo fondativo, iniziando una nuova storia di rilevazione scientifica dell'architettura antica e qualificandosi come il primo tentativo di storia e analisi comparata dei diversi rilievi dei monumenti antichi, dopo che nel 1650 Roland Fréart de Chambray aveva inaugurato il metodo dell'analisi comparata degli ordini antichi attraverso il Parallèle de l'architecture antique et de la moderne.