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Siamo nel '700, in una Napoli e in una Europa che trabocca di musica. In questo "secolo d'oro" che insegue la bellezza e sprofonda nel barocco, s'inserisce la dolorosa esperienza delle "voci d'angelo", quei castrati che, attraverso una brutale operazione, fin da fanciulli erano destinati al canto. L'aspettativa era una vita di ricchezze e onori, ma spesso si risolveva in una esistenza segnata da quella manipolazione che li indirizzava ad un avvenire senza ritorno. Perciò "Dèi senza Olimpo", perché le pagine di questo libro ripercorrono l'esistenza di quei pochi che raggiunsero il successo e dei tanti che invece restarono travolti da problemi fisici, dagli insuccessi, dallo scoramento. Dunque chi erano, in sostanza, questi nuovi dèi? Da dove venivano? Quale era il segreto del loro successo? Chi riuscì ad abitare i più grandi teatri d'Europa? E chi invece lasciò tristemente la scena in silenzio e in solitudine? Le pagine di questo testo rispondono a tali domande, narrando di quei protagonisti, ma pennellando anche una intera epoca. Che durerà fino al 1870, quando la pratica della castrazione sarà bandita in tutta Italia, lasciando la fama di un Farinelli e tante violate esistenze.