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"Il condominio che non c'è" è un viaggio alla ricerca dell'utopia: un luogo nel quale un numero più o meno grande di famiglie, che condividono lo stesso tetto, che entrano ed escono dallo stesso portone, che percorrono le medesime scale, abbiano improntato il proprio vivere quotidiano alla civile convivenza, alla reciproca tolleranza, al rispetto della dignità e dei diritti altrui; che abbiano messo al bando l'invidia, la maldicenza e l'egoismo per fare posto alla generosità e all'altruismo anche all'esterno del microcosmo che abitano. Il viaggio, compiuto da un redivivo Diogene in abiti moderni, riconoscibile dalla sua lanterna che rischiara il cammino alla ricerca dell'uomo, non condurrà alla meta agognata, ma saprà accendere e alimentare la speranza che in una terra e in un'epoca lontanissime possa nascere un giorno "il condominio che c'è". Il condominio, vero e proprio spaccato della nostra società civile, diviene dunque una metafora delle dinamiche sociali e degli attriti che ne derivano e che si estrinsecano compiutamente nell'assemblea, luogo principe per i processi sommari, per le invettive e le affermazioni di principio, per le sopraffazioni e il rifiuto di ogni clemenza. Nel condominio persino le riunioni organizzate per fini ludici, quali un'innocente tombola natalizia, si trasformano in psicodrammi nei quali i condomini indossano (inconsciamente) gli abiti di personaggi teatrali (ecco i condommedianti) per dismetterli una volta abbandonata la scena e tornare a essere gli uomini e le donne di tutti i giorni. Il contenuto è organizzato in nove racconti brevi, ciascuno dotato di propria autonomia narrativa ma tutti ambientati in un condominio, che non è mai lo stesso, così come mutano gli interpreti, mentre i personaggi sono sempre quelli che caratterizzano l'ambiente condominiale: l'amministratore, i condomini, gli inquilini, i consiglieri, i fornitori. Tra i temi affrontati vi sono la violenza, la generosità, la malvagità, l'amore, il razzismo, la crudeltà, la solidarietà, la solitudine, la conversione: una tavolozza dai contrasti assordanti, ma il condominio è questo.