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Vent'anni fa, caduti i muri mentali e fisici, ci dicevamo tutti liberali. Poi, in seguito alla crisi finanziaria mondiale, abbiamo cominciato a imprecare contro il mercato, la finanza e il neoliberismo. Il che è alquanto paradossale in un Paese come il nostro che è sopraffatto da lobby, corporazioni, protezionismi, e che una "rivoluzione liberale" non l'ha mai conosciuta. Tuttavia, sarebbe un errore pensare che il problema sia solo economico o politico: si tratta anche di un deficit storico di cultura liberale, che ci rende diversi dalle altre realtà occidentali. Questo libro si propone di offrire una radiografia minima e documentata di questo nostro ritardo culturale, attraverso una disamina dei settori più importanti della società. Con stile semplice ma rigoroso, gli autori dei singoli capitoli, appartenenti a diverse generazioni, accademici e non, ci accompagnano nella scoperta di quello che siamo, mostrandoci come la soluzione dei problemi può nascere solo da uno sforzo di volontà collettivo.