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La pandemia da coronavirus (COVID-19) ha forzato la popolazione italiana, e non solo, a vivere circa cento giorni di confinamento, nella quale i soggetti sono stati costretti a vivere un "tempo sospeso" che ha impresso un decisivo rallentamento alle vite individuali e comunitarie. Ogni ambito dell'esistenza umana è stato travolto da notevoli cambiamenti, tra cui anche la scuola e, in essa, l'Educazione Fisica. Come ben noto, l'Educazione Fisica ha una connotazione essenzialmente pratica e che, pertanto, pur con il necessario distanziamento, abbisogna di essere svolta in presenza e in spazi idonei, seppur si sia cercato di intervenire a distanza per consentire quella continuità didattica che ogni insegnamento curricolare ha dovuto necessariamente portare avanti. Si è trattato di una situazione critica unica nel suo genere che necessita ora di essere interpretata sul versante educativo, in modo da meglio comprendere gli orizzonti di questa didattica curriculare, quali possibili scenari futuri si profilino, quali le eventuali derive alle quali si potrebbe andare incontro.