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I musei civici di Piacenza sono ospitati nel maestoso complesso architettonico che comprende il cinquecentesco palazzo dei duchi Farnese, signori di Piacenza dal 1545, e la cittadella trecentesca, eretta dai Visconti, che avevano consolidato il loro potere in città sin dall'inizio del XIV secolo. Il progetto del palazzo, voluto dalla figlia naturale dell'imperatore Carlo V di Spagna, Margherita d'Austria, e dal marito Ottavio Farnese, venne affidato a uno dei più celebri architetti del tempo, Jacopo Barozzi detto il Vignola, che stava lavorando alla villa di Caprarola per il gran cardinale Alessandro. I musei si sviluppano sui diversi piani del palazzo e comprendono: l'armeria, composta di circa 400 pezzi, le sale delle sculture e degli affreschi, i Fasti farnesiani, dipinti voluti dal duca Ranuccio II per celebrare i suoi illustri predecessori, le collezioni di vetri e ceramiche, il Museo del Risorgimento, la Pinacoteca, il Museo Archeologico e il Museo delle Carrozze, fra i più prestigiosi d'Italia, non solo per la varietà e la ricchezza dei pezzi presenti, ma soprattutto per la loro integrità. Tra le eccellenze troviamo il tondo di Sandro Botticelli, raffigurante la Madonna adorante il Bambino con san Giovannino, e il Fegato di Piacenza, modello in bronzo di fegato di pecora, rara testimonianza diretta di pratiche religiose etrusche, legato alla divinazione ad opera degli aruspici.