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"Quella morte di madre diventa il palco-patibolo, celebrazione-gogna dove va in scena il dramma dei protagonisti che, a turno, dipingono ed espongono le loro colpe, le loro conquiste, declinano le liturgie della propria autocommiserazione o esaltazione, che comunque li divora dentro, lasciando ai ricordi e ai momenti di condivisione comune - i pasti, l'incontro dal notaio le residue energie vitali, prima di raggiungere, con incestuosa ma delicata foga, la catarsi finale."