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Dalla riviera marchigiana, ai colori carichi della Namibia, in "terra d'Africa". Uno spostamento che non è solo materiale: è viaggio liberatorio, è ponte per accedere alla pienezza di una vita che sembrava impossibile fino a poche settimane prima. I due protagonisti si incontrano in "un limpido pomeriggio di settembre", dando finalmente corpo e consistenza a ciò che è stata, fino a quel momento, la loro conoscenza: incontri appesi ai pixel di una chat. Eppure qualcosa li univa già da prima, quel Vedi cara sentito tante volte e altrettante cantato sulla voce di Francesco Guccini, quel Vedi cara che racchiude un mondo, un modo di relazionarsi in fondo cercato e mai raggiunto. Lui e lei vengono da un lutto importante, entrambi hanno bisogno di vita. Una vita nella quale l'autore ci fa immergere direttamente, passando senza soluzione di continuità dal tavolo del bar "Da Olindo" ai paesaggi dell'Africa, alla scoperta di un nuovo mondo, alla ricerca di se stessi.