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Il senso ultimo della silloge di Giovanna Gentile è già insito nel titolo stesso; con Una vita, tante vite, infatti, l'autrice raccoglie i momenti più significativi della sua esistenza e li ripropone a noi, li traccia indelebilmente sulla carta stampata, lasciando un'unica voce che racconta il suo passato, le sue speranze, i suoi incontri. È un lavoro accuratamente svolto, minuzioso, che si apre a ventaglio su un'immensità di proposte, di modi linguistici, di sentimenti. L'autrice esprime tutto l'inesprimibile e lo dona a noi senza remore, né paure, usa un linguaggio attento e forbito, sperimenta l'utilizzo di lingue straniere (come il francese ed il greco), allo stesso modo dei dialetti, lasciandosi affascinare dal napoletano e dal romano. Il suo sguardo è sempre acuto, pungente, mirato a ciò che vuole esternare con i suoi versi.