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Una storia di lavoro nella fabbrica dove un operaio è votato allo stakanovismo; l'universo produttivo e scientifico dell'URSS e la storia emblematica di una sua protagonista; un bambino in un orfanotrofio in Ucraina che ha bisogno del visto per unirsi ai suoi genitori adottivi, e ancora le difficoltà del lavoro nei campi durante i fatidici Piani Quinquennali e i ricordi sparsi nella lettera di un architetto che pensa con nostalgia alla giovane collega conosciuta in Georgia. Questi e altri ancora sono i soggetti dei brevi racconti di Paolo Camera, capace di mettere a fuoco situazioni individuali in una cornice sociale che presenta ampi significati. Altri due racconti dedicati ad emigranti evocano le atmosfere di Cuba e dell'Argentina, mentre l'ultimo sembra assumere un tono diverso, apparentemente più ordinario ma sempre segnato dal gusto della sorpresa e dagli accenti della poesia.