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Alfredo Bartolomei è uno studioso di origini irpine troppo presto e ingiustamente dimenticato, sebbene dapprima entusiasticamente riconosciuto come esponente di punta del neokantismo e brillante anticipatore di quelle esigenze metodologiche che sarebbero state poi fatte proprie da Hans Kelsen. La sua figura di filosofo del diritto è oggetto dei contributi raccolti in questo libro, che procedono a contestualizzarla e discutono criticamente i problemi che già si ponevano a Bartolomei e che ancora oggi sono all'ordine del giorno. Dalle problematiche della sovranità nella dogmatica del diritto pubblico a quelle relative alla teoria dell'interpretazione, dal rapporto tra formalismo e antiformalismo a quello tra diritto, morale e sapere, il presente volume intende offrire un ulteriore contributo a testimonianza di una stagione importante per la filosofia del diritto italiana e per la sua dimensione europea.