Tab Article
La crescente consapevolezza della non replicabiltà del patrimonio architettonico esistente rende sempre più urgente l'utilizzo di strumenti che siano in grado di indirizzare l'intervento verso la conservazione materiale del contesto nel quale si opera. Il metodo stratigrafìco, utilizzato qui per le murature in elevato, discende dall'archeologia che, a sua volta, lo mutua dalla stratigrafia geologica. Applicato alla chiesa normanna di Santa Maria di Mili, questa metodologia di lettura può in ogni caso essere utilizzata per conseguire alti livelli di conoscenza di qualsiasi altro contesto architettonico, che diviene in questo caso fonte in grado di raccontare le sue trasformazioni e la sua utilizzazione nel corso del tempo. Per accreditare maggiormente i dati raccolti, sono stati qui indagati altri contesti architettonici coevi al fine di mettere in evidenza assonanze o discordanze con l'esempio studiato. L'obiettivo di tale applicazione è quello di mettere a disposizione, di quanti operano nel settore, una metodologia agile, di facile utilizzo, mediante la creazione di una griglia entro la quale approfondire le scelte progettuali da attuare in cantiere, luogo nel quale la teoria si confronta con la possibilità oggettiva di perpetuare valori e significati inverati nell'architettura.