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Serafino non voleva fare lo stesso mestiere del padre, il pastore. Perciò si era spostato a Lecco con la moglie Benedetta, in cerca di lavoro. E trovò subito un'occupazione da gelataio ricamatore che aveva fatto tesoro del suo precedente passatempo d'intagliatore di legni, sulle montagne di Livigno. Ma ci furono problemi per dei ladri che tentavano di rubare nella loro casa, per malanni di vario genere e per le amicizie che tardavano a comporsi in zona. Perciò si scelse Morterone come successiva residenza, con l'acquisto di un'abitazione di proprietà, grazie ai risparmi sul lavoro e ad altre entrate occasionali. Un paese minuscolo, ma a due passi, con soli nove abitanti domiciliati tutto l'anno. Serafino comprò un deltaplano per scendere a Lecco, un amico lo riaccompagnava su la sera. Poi ci mise un motore e poteva anche viaggiare al ritorno, verso i monti lassù. Finché non capitò Scaccabarozzi, il politico che lo scelse, per la mole, come autista e guardia del corpo, e allora cambiò la vita: i denari e non solo...