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In questo saggio, l'autore intende offrire al lettore una sua idea di felicità, personale e soggettiva, quella che ha cercato di costruirsi in tanti anni di insegnamento. Iannucci, pur non seguendo un itinerario filosofico troppo vincolato all'ordine cronologico degli autori, ha cercato di far proprio il ritmo della storia del pensiero - da quello antico a quello moderno - contemporaneo - avvalendosi di vari testi filosofici, senza disdegnare talvolta il racconto di qualche sua esperienza personale. Nel libro viene proposto un percorso contrassegnato da dubbi, interrogativi, incertezze, lungo il quale il lettore avrà modo di avvicinarsi ad alcuni "giganti" del pensiero, in particolare a quello di Spinoza, filosofo nel quale l'autore si riconosce maggiormente. Nell'affrontare il tema della felicità - e della gioia - nelle sue diverse articolazioni, Iannucci cerca di incuriosire il lettore riguardo al mondo e a se stesso, inducendolo a guardarsi in profondità e incitandolo a rincorrere il desiderio di essere felice... malgrado le infelicità sempre in agguato.