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Non ci troviamo di fronte ad una semplice raccolta di poesie ma ad un percorso che si divide in vere e proprie tappe, che lei stessa articola per creare una sorta di parco-giochi creativo, dove poter sperimentare la nostra recettività attraverso l'ascolto dei sensi. Entrando più nello specifico, è una visione evolutiva attraverso la scrittura dell'idea del Bello - e in questo il mondo pittorico descritto ci è fortemente d'aiuto per creare un codice visivo di riferimento nella nostra mente - che, partendo da un concetto canonico e classico, arriva a scardinarlo e sdoganarlo, anche con riferimenti costanti alla pittura surrealista (pensiamo a Dalì, Magritte ed altri) e che ricerca l'essenza di ogni cosa oltre ciò che appare, oltre gli status (elefanti, orologi, forbici ecc.) Non solo, si proietta anche verso una modernità di forte impatto culturale e sociale, oltre che artistico, come la visione rivoluzionaria della Pop Art americana che cerca di nobilitare con l'arte tutto ciò che di natura non è propriamente nobile o considerato tale (per esempio la celebre serie delle lattine di latta).