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Nel contesto dei Lumi europei, l'Illuminismo scozzese elabora una nuova concezione della storia, concepita quale progresso del genere umano. Le diversità - di "razza" e di "genere" - sono iscritte all'interno di questo schema dal valore universale che si incentra sul cammino dei costumi, maniere e sentimenti, così come dei rapporti sociali ed economici. Nel processo storico la donna si emancipa dalla condizione di schiava dell'uomo-padrone, mentre questi a sua volta si affina e diviene "civile". Una concezione che sollevò problemi, domande come: perché gli americani sono rimasti "selvaggi" e i cinesi hanno interrotto il proprio cammino? Perché solo gli europei, o piuttosto i popoli del nord Europa, hanno percorso tutte le tappe del processo storico dando luogo a società "civili" e "commerciali"? Può la Gran Bretagna sfuggire al triste destino degli imperi del passato evitando la decadenza? C'è un limite oltre il quale il contributo femminile alla civiltà diviene disumanizzazione, privazione di una mascolinità data per necessaria?