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Come i due che lo hanno preceduto, il saggio appartiene all'ambito del rapporto tra vita intellettuale e vita spirituale. La finalità che lo caratterizza è quella di tracciare un itinerario che porti ad approfondire ulteriormente l'intimo nesso tra cristologia e contemplazione mediante un approccio, argomentativo e affettivo, ai due aspetti del mistero del Signore Gesù menzionati nel titolo. La loro mutua convergenza merita di essere considerata e vagliata attentamente, soprattutto per le positive ricadute in ordine all'esperienza spirituale, all'affettività e alla formazione integrale del cristiano. La trattazione mette in luce che la vita in Cristo, condotta secondo lo Spirito, genera un unico desiderio dalle molte sfaccettature: entrare nella sfera della sua affettività, lasciarsi conquistare dal suo amore e affascinare dalla sua bellezza, assecondarne l'azione pedagogica e salvifica, condividerne i sentimenti e lo stile di vita, diventare conformi a lui, collocando sempre, al centro di tutto, il Vangelo. La tessitura degli argomenti avviene accostando alla trattazione teorica la testimonianza di maestri e testimoni vissuti in periodi storici diversi. Una certa attenzione è riservata al contributo della scuola francescana e, in particolare, al pensiero di san Bonaventura.